E’ nelle mani di Bill Maris il tesoretto di Google Ventures, il venture capital di Mountain View. Maris 40 anni, ha studiato neuroscienze presso il Middlebury College e condotto ricerche neurobiologia alla Duke University, e lavorato nella gestione del portafoglio per le biotecnologie nella società di investimento svedese Investor AB. Larry Page e Sergey Brin, scrive Bloomberg, l’hanno scelto anche per altri aspetti del suo curriculum. Dopo aver venduto la sua società di web hosting, Maris si era messo a lavorare per una associazione no profit che si occupava di sviluppare una lente acrilica per combattere la cecità da cataratta in India. E’ proprio questo percorso tra la tecnologia pura e la biotecnologia ha convinto i due fondatori ad affidargli la presidenza di Google Ventures nel 2009. In cinque anni questo geek con sneakers e felpa d’ordinanza ha “scommesso” 2 miliardi di dollari in 280 startup. Quello che però il Wall Street ha registrato è che, in un solo anno dal 2013 al 2014, i capitali investiti da GV hanno abbandonato le startup consumer oriented (che nel 2013 erano al 66% e l’anno dopo all’8%) per focalizzarsi in quelle specializzate in cure sanitarie, bioscienze e biotecnologie (che ora pesano dal 9% al 36%).
L’obiettivo di Maris, che ha una enorme libertà di scelta all’interno della Googlesfera poiché può decidere i suoi investimenti indipendentemente della strategia aziendale della casa madre, è quello di inseguire e realizzare il sogno dell’immortalità: “Tra fare un sacco di soldi e trovare un modo affinché le persone possano vivere più a lungo, cosa scegliere? Io non ho dubbi”.
La metafora a cui ricorre spesso è quella dell’iPhone 6: “Nessuno venti anni fa avrebbe immaginato le potenzialità di questo smartphone. Ora è un oggetto di uso quotidiano. Scommetto che nel 2035 la chemioterapia sarà solo un ricordo, paragonabile al telegrafo, e al suo posto grazie ai progressi sullo studio delle cellule staminali potremmo sostituire qualsiasi tessuto e organo malato del corpo, ricreandolo in laboratorio”. Su questa posta Maris solo quest’anno punterà 425 milioni di dollari. Non è comunque l’unico: ecco chi sono gli altri.